Editore-libraio, incisore ed erudito francese.
Compì gli studi in Italia, alle università di Roma e Bologna;
imparò il greco, il latino, l'ebraico e la letteratura e praticò
il disegno e la miniatura. Tornato in Francia, fu impegnato a Parigi nella
tipografia di H. Estienne, occupandosi di diverse edizioni di scrittori classici
e umanisti (tra cui Quintiliano e L.B. Alberti). Compiuto un nuovo viaggio in
Italia nel 1516, nel 1518 fissò definitivamente la sua dimora a Parigi,
dedicandosi a un profondo rinnovamento dell'arte tipografica e
dell'illustrazione del libro. Fondamentale, per
T., fu il riferimento
alla decorazione italiana; a essa infatti si ispirano le iniziali e i fregi da
lui disegnati per edizioni proprie e altrui; importante fu anche l'impiego dei
caratteri romani nella stampa. L'opera più significativa di
T.
è l'edizione di
Champ fleury (1529), in cui egli si espresse come
autore, illustratore e tipografo; il libro, oltre a segnalarsi per gli aspetti
tipografici e l'illustrazione silografica, assunse un peso rilevante anche sul
piano linguistico (con notevoli osservazioni di grammatica e ortografia, frutto
dei suoi studi) e nell'ambito della riforma scrittoria rinascimentale. In
quest'opera trovarono compiuta realizzazione le meditazioni allegoriche
dell'autore sulle forme grafiche e sui rapporti tra lettere dell'alfabeto e
proporzioni del corpo umano; determinante, in questo senso, l'influsso,
sottoposto comunque ad analisi critica, dei modelli italiani di Luca Pacioli
(1509) e Sigismondo de' Fanti (1514). Di derivazione italiana (ispirata a
un'incisione del
Polifilo del 1499) è pure la marca tipografica
impiegata da
T.: un vaso spezzato con il motto
Non plus. Nel 1530
T. venne nominato stampatore del re. La sua versatile e innovativa
attività (a lui si devono anche edizioni annotate e traduzioni da autori
antichi), la sua cultura umanistica, la conoscenza dell'arte italiana ne fanno
uno degli iniziatori del Rinascimento francese (Bourges 1480 circa - Parigi
1533).